lunedì 7 dicembre 2015

SOPPORTARE. SPERARE.


Dopo i 30 anni ci sono cose che mal sopporto.

Mal sopporto le code al supermercato. Il mio volto stanco al risveglio, 6 giorni su 7. Le chiacchiere inutili. Il restare in superficie, delle bottiglie abbandonate come delle persone codarde.
Mal sopporto le collant dopo la crema. Quelle tasse, che se pago l’acconto poi dimentico il saldo. L’incapacità di cogliere il valore delle diversità.


Ho la convinzione di volere essere una persona. Una Persona. Non una presenza, senza capacità di giudizio.

Mal sopporto le mie paure. La mia incapacità di superarle. Ma Amo, allo stesso tempo, la caparbietà nel continuare a credere che svaniranno.
Mal sopporto la mancanza di meritocrazia. I giudizi falsati, da alberi genealogici dai rami troppo larghi.

Apprezzo i momenti in compagnia di un libro. Vorrei fossero ore, ma sono spesso solo manciate di minuti.

Mal sopporto l’indifferenza. Verso l’attualità, verso l’ambiente, verso gli altri. Che dovremmo essere noi, la maggior parte delle volte, il cambiamento.
Mal sopporto i mesi consecutivi trascorsi senza mete. O, quelli, senza riuscire a programmare un itinerario.

Assaporo il trascorrere lento delle stagioni. Una candela a illuminare un buon calice di vino, in queste giornate che sono troppo notti.

Mal sopporto che ciò che potrebbe essere scambio sia unicamente controllo. Potere. Discutibilmente esercitato.

Resto incantata dai cieli tersi nelle giornate di vento. Dall’infinità che ci circonda. In quei pochi attimi in cui mi fermo e riesco a coglierla.

Vorrei ancora un Natale con la neve. Capace di far sognare, oggi come allora. Anche dopo i 30.

Alice

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