A volte mi chiedo quanto riesca
ad essere caparbia una mente come la mia. Per continuare ad incaponirsi su considerazioni
errate, intendo.
Molto più spesso vorrei proprio levarmela
questa testa, svuotarla e riprogrammarla, dall’ inizio.
Perché non c’è peggior cosa che sabotarsi,
da soli.
Ho letto libri sull’ argomento, ho
scavato nella mia storia personale per trovare il punto da dove tutto può avere
avuto origine ma niente, non sono riuscita a venirne a capo.
Ho capito che una parte della mia
personalità fa letteralmente a schiaffi con le altre.
Perché si può essere ambiziose ma
insicure, allo stesso tempo.
Perché ci si può credere asociali
pur essendo sempre alla ricerca di un confronto.
Perché quello che mi fa stare
bene, è capace di farmi stare anche male, specie al principio.
Perché è sempre tutto troppo.
Troppa emozione, troppo
entusiasmo, troppa curiosità.
Troppa insofferenza, troppa apatia,
troppa distrazione.
E ho capito che non esiste
nemmeno una cura veloce e, soprattutto, definitiva..anzi sì, forse esiste, ed è
imparare a lasciare andare. Lasciare andare le angosce e i pensieri quando
iniziano a farneticare, dimenticare insicurezza e autocontrollo, buttarsi e vedere
cosa ne esce..
Imparare a seguire cuore e corpo,
che loro sanno già tutto. La mente, invece, no. Si perde in labirinti
immaginari, si fa incantare da giocolieri che lanciano per aria paure e limiti,
irreali per giunta.
Non è sempre facile, ne sono consapevole, ma ora ho voglia di provarci.
Alice
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