Agli auguri sinceri. E a quelli forzati.
Ai rifornimenti alimentari, che più che una cucina pare una
cambusa.
Alla frenesia del 24.
Allo spacchettamento di calzini. O bagnoschiuma. O dopobarba.
Agli arrivi carichi. Ai saluti del tardo pomeriggio.
Ai baci. E agli abbracci.
Ai film di Natale, sempre gli stessi. E al mio usuale
disinteresse a riguardo.
Ai leggings con le greche.
Al sonno arretrato. Che si recupera nei pomeriggi lunghi e
bui.
Ai buoni propositi. E ai nuovi progetti. Entrambi fissati
per gennaio.
Ma ai quali non smetto di pensare.
A tutto quello che non sono riuscita a fare per questo Natale.
E che è già in calendario per il prossimo.
Che sia Sereno.
Alice