IL MIO COMPLEANNO. THE DAYS AFTER.

Il giorno del mio compleanno. Quella data nel calendario che per i primi due decenni di vita attendevo con entusiasmo e trepidazione. E per quelli a seguire, invece, con ansia e una punta di malinconia.

Rassegnazione no, quella mai.

Ne parlo ora, a data trascorsa, perché fino a poche ore prima volteggio leggiadra nell’anonimato, nella speranza che passi inosservata.

Non amo essere al centro dell’attenzione. Ma odio restare in un angolo.

Mi mettono a disagio gli auguri e persino aprire i regali davanti a chi li ha pensati per me. Ma ovviamente prendo nota di chi si dimentica anche solo un saluto, in questa giornata.

Nei giorni antecedenti vorrei che questa data non arrivasse mai. Per poi essere addirittura amareggiata quando la giornata in questione sta per finire.

Leggermente discordante direte voi? Sono una gemelli e questo spiega tutto.

Quali considerazioni mi piace fare tra un compleanno e l’altro?

Mi fermo a riflettere a ciò che sono riuscita a concretizzare nei 365 giorni precedenti.

E se nella giornate, tutte uguali, divise tra ufficio e incombenze mi sembra di stare accumulando prevedibili rimpianti, mettendo l'anno sotto una lente d'ingrandimento capisco di avere fatto un sacco di cose, in realtà.

Attività che mi piacciono, che mi interessano, altre per le quali ho dovuto impegnarmi, e pure tanto, diverse per cui ho dovuto smussare in parte il mio carattere, che passa da orso cavernicolo prima a leader motivatore che incita le folle poi, e il tutto nel giro di una mezz'ora.

Si dice che gli anni portino consapevolezza. A me portano ancora un sacco di domande, di riflessioni oltre a una valanga di maschere idratanti.
Che se un ventenne mi saluta con un "buongiorno/buonasera" ho una sorta di mancamento.
Pari solo a quando realizzo che l'album (what's the Story) Morning Glory degli Oasis è del 1995 (Ahh!) o che Robbie Williams ha compiuto 44 anni (doppio Ahh!).
Ora non immaginatemi a giocare a burraco con le amiche pensionate (non ancora!), ascolto, e canto, Ghali con il volume a martello e non vedo l'ora del prossimo concerto dell'estate a San Siro!

Cosa mi auguro per questa nuova età conquistata? Una ventata di novità rimanendo quella che sono. O, meglio, quella che sono diventata. Che mi piace pure parecchio.
Conoscete la paura del cambiamento? Io sì, nonostante viva in attesa di smuovere le acque. Una sorta  di desiderio timoroso dal quale sono attirata, ma da cui tento di scappare, mai troppo lontano.
Ve l'ho già detto che sono una gemelli ☺?!|

E ora al lavoro. Con me, per me!

Alice