Sul chiedermi se e cosa si debba
fare per crescere nelle rete.
Pienamente d’accordo. Ma più
che crescere, personalmente, mi ha permesso di conoscere persone con le mie stesse passioni. Col le quali
condivido uno stile di vita. Nonostante la distanza che spesso ci divide, addirittura degli
oceani.
E tutto questo è bellissimo. E ringrazio il mio blog e la mia
costanza.
Poi mi domando se e quanto ci
dovrei investire, nel blogging.
In termini economici. Terminologia
che conosco poco.
Noto un susseguirsi di articoli
sponsorizzati. Post di blogger, che seguo da anni, divenire
sempre più spesso inutili consigli per gli acquisti. A discapito della loro vera essenza,
che hanno smarrito. E hanno smarrito anche me, come lettore, e non credo neppure di essere la sola.
Perché sì il blogging, se fatto
con impegno, può divenire una occupazione. Un lavoro che immagino bellissimo, motivante e libero, ma allo stesso tempo faticoso e continuativo. E di conseguenza va retribuito.
Ma quello che forse non è chiaro, a
chi è cresciuto esponenzialmente, è che noi lettori non siamo unicamente seguaci. Siamo un pubblico, vero e proprio, e come tale
abbiamo bisogno di essere stimolati con
argomenti e contenuti. Altrimenti abbandoniamo, cambiamo canale..ops, cambiamo blogger di riferimento!
Allora rifletto e penso a chi non ha mai dovuto sponsorizzare
niente, a chi non ha mai comprato follower e non ha mai usato Bot per crescere
sui social. Ed è cresciuto, udite udite, lo stesso!
Perché ha trovato qualcosa di interessante da comunicare, nel suo personalissimo modo.
Non ho intenzione di copiare nessuno, o di trattare un solo
argomento perché il mio pubblico potrebbe sentirsi confuso e di conseguenza abbandonarmi. Voglio essere me
stessa, e quindi sì, spesso confusa già in partenza. Con mille interessi e mille idee per la testa..(se vi siete persi il mio precedente post dove mi domandavo animatamente se il mio è o non è un Travel Blog lo recuperate qui mypunkbox.blogspot.it/2018/03/travel-o-non-travel-questo-e-il-problema.html).
E se si dice continuamente che ormai comandano solo i numeri. Quello che non si
dice, e invece dovremmo urlarlo e pure forte, è che noi dai numeri non vogliamo essere
comandati.
Siamo persone e, per la maggior parte del tempo, con una
personalità pure complicata. O almeno la mia. Personalità che io stessa fatico a inquadrare. Figuratevi se la riesce a gestire
un algoritmo!
E voi come la pensate? Siete convinti che con la sola strategia e un buon social media planner si possano fare passi da gigante nel mondo del blogging? O la pensate diversamente? Che sincerità e empatia con i lettori possano ancora avere la meglio?
Forza, fatemi sapere!
Alice
Io la penso esattamente come te sai? Da quando ho smesso di pensare ai numeri posso dirti che pur non crescendo in maniera esponenziale, noto una attenzione diversa nei miei confronti. Io non ho mai sponsorizzato, però come persona o mi ami o mi odi, soprattutto, riguardo la mia professione, sono una psicologa ma ho deciso di sostenere alcune campagne non proprio desiderabili, una su tutte l'allattamento artificiale, ho una rubrica che si chiama io non allatto storie di mamme per bene. per questa rubrica me ne hanno dette di tutti i colori, ma io non sono una bandiera al vento e pur sapendo che il latte materno sia una buona cosa, credo altresì che la priorità sia una madre serena. Detto questo buona giornata
RispondiEliminaCiao Rosaria, forse è proprio questo il senso, avere il coraggio di dire nero, quando forse sarebbe meglio e convenevole dire bianco. Ma la penso così, avanti tutta se è quello in cui credi!
EliminaAlice
Io ho iniziato da pochissimo. Vedo numeri di altre persone veramente stratosferici, io festeggio se 20 persone leggono quello che scrivo. Pero', almeno per ora non mi interessa. Ho aperto il blog perché amo scrivere, e volevo avere un posto in cui poter dire esattamente quello che penso. E perché no?!?!?! Spaziare tra gli argomenti più vari...Anche se praticamente tutti sconsigliano di fare cosi! :)
RispondiEliminaCiao Chiara, (Chiara, giusto?!), ho aperto anche io il blog per il tuo stesso motivo. Ma nello stesso arco di tempo in cui io sono on line ho visto gente crescere tantissimo. Probabilmente hanno usato bene i mezzi giusti (cosa nella quale io non brillo, evidentemente!) ma vedo anche una valanga di post sponsorizzati con argomenti banalotti. Allora mi sorge il dubbio..a cosa servono una buona scrittura e dei contenuti motivanti?! Chissà.
EliminaGrazie di essere passata!
Alice
Alice, hai ragione. Come fare rete? Come crescere? Sono domande che mi pongo anche io.
RispondiEliminaOggi che è la giornata mondiale dei blogger , ho ideato una iniziativa chiamata #BinCircle che trovi sul mio blog.
Con questa iniziativa vorrei provare a a vedere se riusciamo a fare rete senza bot, senza follower comprati. Ma solo con le nostre forze. Ce la faremo? Non lo so. Ma intanto oggi ho già conosciuto te :-)
Bel post e bel blog :-)
A presto!
Ciao, ho letto dell'iniziativa sul tuo blog e la trovo molto utile. Proverò a partecipare, ho voglia di scoprire nuovi blogger interessanti.
EliminaGrazie di essere passata di qua!
Alice
Niente BOT e niente follower comprati = si spiegano i miei numeri 😂Crescere organicamente, oggi che esistono mille milioni di blog, è complicato, ci vuole costanza (quella sconosciuta - per me) e tanto impegno. Ultimamente ho iniziato a guardare meno i numeri, se il blog piace bene, altrimenti continuerò a scrivere per me, obiettivo primario dell'apertura del blog ;)
RispondiEliminaAssolutamente concorde, scrivere per me è stata la priorità. La mia domanda sorge per quei blog così sponsorizzati e così aiutati economicamente che mi domando se il successo che hanno sarebbe lo stesso anche senza.. :-)..chissà, Alice
EliminaIo la mia scelta l'ho fatta l'estate scorsa. Ho mollato tutto e ho preso le distanze da numeri e rete. Di sicuro per crescere senza espedienti e furbate bisogna avere qualcosa di davvero interessante da dire, e nessuno ammette che sono pochi quelli che ci riescono. Io per ora non sono tra quelli, lo so benissimo, ma ci sto lavorando. Non coi bot, non facendo finta di provare stima e simpatia per tutti quelli che hanno più follower di me, non coi finti commenti entusiasti. Se sia la strada giusta non lo so, ma di sicuro è la strada che mi fa stare meglio rispetto a quando ero diventata schiava dei numeri. Sono cose a cui nessun influencer deve rispondere al posto nostro, lo puoi sapere solo tu se e quanto investire in questa cosa. Per ora buona fortuna :)
RispondiEliminaCrepi! Quanta verità e quanta schiettezza, dote che apprezzo tantissimo e sembra sempre più in via di estinzione. Ma ancora c'è gente che pensa di crescere con in sotterfugi avendo i contenuti di un deserto?!..chiedo..
EliminaGrazie, Alice
Anch'io la penso come te. Quando mi imbatto in post sponsorizzati o collaborazioni, mi chiedo "ma ora sono su un canale di promozioni pubblicitarie?" Tanto vale guardare la TV :)
RispondiEliminaEsattamente. E lo comprendo ma il più delle volte lo vedo fare per prodotti disparati poco in linea con l'argomento del blog o del canale.
EliminaA presto, Alice
Nasco come giornalista e sono approdata al web oramai da qualche anno. Se vuoi davvero che il tuo blog diventi un lavoro devi per forza scrivere post sponsorizzati, ma che siano in linea con quello che pensi e che scrivi! Coerenza prima di tutto!
RispondiEliminaQuanto avrei voluto nascere giornalista anche io Melly :-)!! Per ora provo a fare quello che mi piace nel mio blog. Condivido pienamente il discorso sulla coerenza, credo sia un valore che anche chi ti segue riconosce e si aspetta da te.
EliminaGrazie, Alice
Comanda la qualità e veridicità! Certo bisogna campare anche ma certe cose nella lunga percorrenza non credo aiutino veramente! Bisogna essere come Bolt...giocare onesto e mantenere il ritmo. In tanti molleranno ma noi no :D
RispondiEliminaGiocare onesto e mantenere il ritmo, bellissimo esempio!! Ci si prova! Mollare?! Mai!
EliminaIn fondo scrivere e comunicare non è quello che ci piace fare?!
Grazie di essere passata!
Alice
E' un argomento spinoso il tuo... Le leggi dei social media cambiano in continuazione e oggi i ragazzi sono più propensi a video e stories brevi piuttosto che alla lettura. I blog sono un po' penalizzati su questo fronte a meno che insieme al blog non si spargano i contenuti anche su altri social primi fra tutti quelli che la new generation attira di più. Nessuno dice che dobbiamo iniziare a fare musical.ly ma poco ci manca...
RispondiEliminaAnche perché vedere me fare musically potreste ridere per un quarto d'ora di seguito :-)..però hai ragione, i social veloci e immediati vanno per la maggiore. E provare a spargere informazione in un canale qsi unicamente visivo e estetico non è facile. Ma io credo ancora che esista gente interessata ai contenuti. Certo te la devi conquistare e non è cosa facile.
EliminaGrazie per il commento, mi hai fatto riflettere!
Alice