giovedì 4 agosto 2016

DA QUALCHE PARTE NEL MONDO.


Lei ha scritto questo libro. Sì, Lei che seguo da anni, che leggo abitualmente e accompagno sognante nel suo girovagare per il Mondo.
Lei che a volte mi sembra di conoscere, nonostante non ci siamo mai incontrate. Lei è Chiara Cecilia Santamaria ed è l’autrice di “Da qualche parte nel mondo” (oltre che del blog machedavvero).
Non fatevi illusioni, oggi commenterò il suo ultimo romanzo, e lo farò esattamente come faccio con autori a me completamente sconosciuti. Schiettamente.

Il romanzo è incentrato sulle donne. Sui rapporti tra amiche, rivali, madri-figlie. Le figure maschili fanno da corollario, mai da completamento.
Lara, la protagonista, reduce dalla tragedia dell’abbandono di un padre latitante prima, di un fidanzato traditore poi e di un amore ricambiato ma impossibile per ultimo, saprà rinascere dalle sue stesse ceneri imparando a camminare sulle proprie gambe.
Quelle stesse gambe che la possono portare ovunque.
Anche lontana dalla Roma che l’ha vista crescere, insicura e debole. 
Ingabbiata da una madre troppo incattivita dalle perdite finanziare per riuscire a riconoscere il talento artistico della figlia e diventarne complice. 
Bisognosa dell’affetto e del sostegno dell’amica di sempre, Elena, che la raggiungerà persino a Londra, nei momenti peggiori. Quelli in cui, senza una mano tesa, sarebbe stata capace di sprofondare. Forse per sempre. 
Legata indissolubilmente all’unica figura maschile, Elio, che ne ha saputo leggere l’anima più profonda. A bassa voce. Perché certi legami non vanno urlati per confermarne l’esistenza.

Di questo libro ho amato la schiettezza dei rapporti umani. Che può succedere che un’amica sincera ti tradisca, che una madre, pur amandoti profondamente, ti limiti per egoismo, che un amore vero non basti a se stesso per essere salvato.
Ho trovato la scrittura scorrevole anche se, a tratti, forse troppo dettagliata.
Ho amato certe descrizioni di Londra, certi angoli della città pare quasi di respirarli.
Un romanzo a tratti crudo e scostante, a tratti rassicurante. Un libro che consiglio. E, se non l’avete già letto, cosa aspettate a metterlo in valigia?

Buone vacanze!


Alice








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