Lei ha scritto questo libro. Sì, Lei che seguo da
anni, che leggo abitualmente e accompagno sognante nel suo girovagare per il
Mondo.
Lei che a volte mi sembra di
conoscere, nonostante non ci siamo mai incontrate. Lei è Chiara Cecilia
Santamaria ed è l’autrice di “Da qualche parte nel mondo” (oltre che del blog machedavvero).
Non fatevi illusioni, oggi
commenterò il suo ultimo romanzo, e lo farò esattamente come faccio con autori
a me completamente sconosciuti. Schiettamente.
Il romanzo è incentrato sulle
donne. Sui rapporti tra amiche, rivali, madri-figlie. Le figure maschili fanno
da corollario, mai da completamento.
Lara, la protagonista, reduce
dalla tragedia dell’abbandono di un padre latitante prima, di un fidanzato traditore
poi e di un amore ricambiato ma impossibile per ultimo, saprà rinascere dalle
sue stesse ceneri imparando a camminare sulle proprie gambe.
Quelle stesse gambe che la possono portare ovunque.
Anche lontana dalla Roma che l’ha
vista crescere, insicura e debole.
Ingabbiata da una madre troppo incattivita
dalle perdite finanziare per riuscire a riconoscere il talento artistico della
figlia e diventarne complice.
Bisognosa dell’affetto e del sostegno dell’amica
di sempre, Elena, che la raggiungerà persino a Londra, nei momenti
peggiori. Quelli in cui, senza una mano tesa, sarebbe stata capace di
sprofondare. Forse per sempre.
Legata indissolubilmente all’unica figura maschile, Elio, che ne ha
saputo leggere l’anima più profonda. A bassa voce. Perché certi legami non vanno
urlati per confermarne l’esistenza.
Di questo libro ho amato la
schiettezza dei rapporti umani. Che può succedere che un’amica sincera ti tradisca, che
una madre, pur amandoti profondamente, ti limiti per egoismo, che un amore vero non basti a se stesso per essere
salvato.
Ho trovato la scrittura scorrevole
anche se, a tratti, forse troppo dettagliata.
Ho amato certe descrizioni di Londra, certi angoli della città pare quasi di respirarli.
Ho amato certe descrizioni di Londra, certi angoli della città pare quasi di respirarli.
Un romanzo a tratti crudo e scostante, a
tratti rassicurante. Un libro che consiglio. E, se non l’avete già letto, cosa
aspettate a metterlo in valigia?
Buone vacanze!
Alice
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