mercoledì 12 giugno 2019

EMROCE: IL BEACHWEAR SOSTENIBILE.



Seguo il brand Emroce da almeno un anno, forse più.
Oggi ho deciso di condividerlo con voi perché lo considero un’ottima sintesi di quello che intendo per brand sostenibile.
La sua fondatrice, Emma La Rocca, si impegna a diffondere e incoraggiare, attraverso il suo brand, il consumo etico ben conscia di quanto i consumi, anche nel mondo moda, siano estremamente dannosi per lavoratori e ambiente.
Emroce è particolarmente sensibile al tema ambientale e mira ad avere un’intera produzione sostenibile. Come?!


Partiamo dai modelli stessi dei costumi. Non si seguono le tendenze, la produzione è focalizzata su capi basici, senza l’aggiunta di fronzoli inutili e, non seguendo mode passeggere, la volontà è di farli durare e riutilizzare nel  tempo!
Mi credereste se vi dicessi che la produzione è a spreco zero?!
Emma partendo proprio dal disegno è attenta a evitare ogni tipo di spreco. Calcolate che solitamente, per la produzione di un solo capo, già il 15-30% di tessuto impiegato viene scartato ancor prima di iniziare la fabbricazione. 
Mettendo un pò di attenzione nello studio del cartamodello Emma riesce a evitare questa perdita e quindi ad avere un risparmio che poi trasferisce sui prezzi dei suoi costumi.
I cartamodelli per la produzione, inoltre, vengono realizzati con carta recuperata dagli scarti del supermercato locale e per ottimizzare, quando possibile, si provano a posizionare più pezzi sullo stesso foglio!
E ora ditemi, conoscete Econyl?  Si tratta di nylon rigenerato, composto al 65% di nylon riciclato appunto e prodotto interamente in Italia e proprio con Econyl si producono le linee Emroce.
Le classiche targhette, inoltre, vengono legate al costume con nastri di tessuto provenienti da scarti di lavorazione.



Fino a poco tempo fa l'intera produzione aveva sede in Lombardia, vicino a Como, ma da qualche mese si è trasferita in Nuova Zelanda dove Emma ora risiede. I tessuti di produzione rimangono, come già affermato, tutti made in Italy!
Ho appezzato molto l’impegno (e l’ingegno!) di Emma anche relativamente al packaging. Gli articoli per essere protetti durante la spedizione vengono inseriti in sacchetti di plastica recuperati da  spedizioni ricevute o, addirittura, in famiglia ( i nonni non sempre hanno la prontezza di dire NO e rifiutare la continua offerta di shopper in plastica! Non è vero? E così ci ritroviamo spesso sacchetti in eccesso ovunque!!)



Per ulteriori informazioni vi invito ad approfondire nel sito emroce.com oppure potete seguire i social del brand www.instagram.com/emroceswww.facebook.com/emroces.

Brava Emma, sei un esempio a cui spero possano ispirarsi le produzioni di larga scala!

Vi è piaciuto questo progetto? Siete attenti alla moda sostenibile?
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Alice


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